Il castello di Monguzzo (CO)
Il castello di Monguzzo si erge su un colle isolato chiamato Mons Acutus, monte Acuto appunto, da cui si scorge un panorama stupendo sulla Brianza e sulle montagne circostanti.
L'epoca precisa in cui il castello fu costruito è avvolta nel mistero. I primi documenti che ne parlano risalgono all'anno 920 d.C. quando i canonici di S. Giovanni di Monza ricevettero la proprietà (ma non si fa cenno a nessuna fortificazione o edificio) insieme ai vari beni donati da Berengario I.
Il primo riferimento ad una fortezza edificata su questo terreno risale invece al 1383, quando i Visconti ne fecero dono al condottiero Iacopo Dal Verme; a quell'epoca viene descritto come una costruzione cinta da mura, composta internamente da quattro ambienti e tetto in tegole, con sotterranei in cui erano ubicate le prigioni e, addirittura, una sala delle torture.
In seguito, il castello venne donato ai Bentivoglio (1486). Tra il 1527 e il 1531 un temuto capitano di ventura, Gian Giacomo Medici, con uno stratagemma se ne impossessò con la forza. In quegli anni egli lo fece diventare il suo quartier generale e lo dotò di sotterranei, passaggi segreti e botole dove spesso venivano imprigionati i suoi nemici. Alla sua morte la proprietà tornò ai Bentivoglio che demolirono quanto realizzato da Gian Giacomo dei Medici. Successivamente passò ai Novati e poi ai Rosales che, nel 1700, lo trasformarono così da renderlo un palazzo di villeggiatura.
Nel 1853 il castello fu acquistato da dal conte Sebastiano Mandolfo, mentre nei primi anni del 1900 divenne di proprietà di Ferruccio Benocci. Questi diede inizio ad una notevole opera di restauro che venne però ultimata dalla moglie Leonilda Trussardi, a causa della prematura morte del marito. Alla morte di Leonilda (1972), per lascito testamentario, il complesso fu donato all'ordine dei Fatebenefratelli di S. Giovanni di Dio, che lo hanno adibito a Centro Studi Ospedaliero.
Il complesso sorge su una proprietà di oltre 60.000 mq ed è costituito da tre edifici: il Castello, avente pianta a U, più volte ricostruito e restaurato negli anni '70 del 1900, il Castelletto, con camere per gli ospiti e biblioteche, e la Pusterla. sede dei servizi di custodia (portineria e appartamento dei custodi) e sala da pranzo per gli ospiti.
Seguono alcune immagini del complesso.
Veduta dall'alto del complesso - Immagine tratta dal programma Google Earth - (C) 2010 Tele Atlas.
La Pusterla, l'ingresso con tanto di ponte levatoio.
Veduta del castello (immagine tratta da Wikipedia).
Altra veduta del castello.
Particolari della merlatura. Il castello, nonostante i numerosi interventi, maniene ancora parecchi tratti medievali.
Un cortile interno.
Una splendida sala interna.
Altro cortile interno con pozzo.
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