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Brianza

 

Demografia ed economia

Oggi la Brianza è una delle zone economicamente più avanzate e densamente abitate d'Italia (densità media di ben 1372 ab/Km quadrato) per un totale di circa 1.207.150 abitanti.
Protagonista della Seconda Rivoluzione Industriale, secondo alcuni studiosi è addirittura una delle regioni più produttive del continente.

Tutto questo è stato pagato ad un prezzo certamente elevato: tra il 1920 e il 1980 molte aree sono state deturpate, inquinate e distrutte per far spazio ad industrie, fabbriche e nuovi centri abitati.
Si è iniziato a riversare scarichi fortemente inquinanti nei laghi, nei fiumi e addirittura nelle falde, a disboscare e a costruire prestando spesso ben poco rispetto alla natura e alle bellezze naturalistiche e paesaggistiche che la zona da sempre possedeva.

Solo negli ultimi decenni sono stati istituiti parchi e riserve naturali, aree protette e sono stati avviati, grazie anche ai fondi rilasciati della Comunità Economica Europea, lavori di bonifica e di recupero tutt'ora in opera.

La Brianza nel passato (cenni)

Nonostante ancora oggi la Brianza presenti zone particolarmente belle e sia apprezzata, per diversi motivi, anche al di fuori dei confini nazionali, il periodo di maggiore splendore lo si può però inquadrare cronologicamente a partire dai primi decenni del 1800 fino a primi anni del 1900.
In quel periodo, infatti, la zona (soprattutto l'alta Brianza) era letteralmente presa d'assalto dai nobili milanesi che, nel XIX secolo in particolare, costruirono numerose ville, molte delle quali ospitarono anche personaggi di fama nazionale ed internazionale: poeti, scrittori e pittori, invitati proprio in queste regge circondate da enormi parchi, cantarono e rappresentarono le bellezze naturali e paesaggistiche della Brianza in opere famosissime.

L'economia Brianzola è sempre stata stampo prevalentemente contadino, con salde origini nel Medioevo. Tuttavia con le Rivoluzioni Industriali si cominciò anche qui a risentire dei rapidi cambiamenti che già stavano avvenendo in Europa e che avrebbero portato nel giro di pochi decenni all'epoca Moderna.
A questo proposito, una importante svolta si ebbe proprio nel 1879 quando fu finalmente ultimata la ferrovia che collegava (e collega tutt'oggi) Milano con la città di Erba (in seguito poi la linea sarà prolungata fino ad Asso).
Il treno, simbolo proprio di questa nuova Era, contribuì ad incrementare la frequenza e la velocità degli spostamenti, dando ulteriore forte impulso al turismo locale. Lo stesso Re Umberto I, avendo la residenza a Monza, soleva molto spesso venire a Erba per rilassarsi e per assistere personalmente alle corse di cavallo che tanto amava nell'ippodromo cittadino.

Il Re Umberto I all'ippodromo di Erba
Il Re Umberto I all'ippodromo di Erba.

Un folto gruppo di persone scommette sui cavalli, sempre all'ippodromo erbese
Un folto gruppo di persone scommette sui cavalli, sempre all'ippodromo erbese.

Re Umberto I, stavolta in una villa brianzola di una facoltosa famiglia milanese
Ancora Re Umberto I, stavolta in una villa brianzola di una facoltosa famiglia milanese.


Foto d'epoca della Ferrovia Milano-Erba. Solo in seguito la linea verrà prolungata fino ad Asso.

Questo periodo di fama e splendore ebbe però fine proprio con l'uccisione del Re Umberto I e il successivo scoppio della I Guerra Mondiale.
Negli anni successivi, infatti, a seguito dell'industrializzazione sempre più marcata e crescente, alla Seconda Guerra Mondiale, ai tempi e alle abitudini che cambiavano travolti dalla tecnologia e dalla modernità sempre più imperante, iniziò un lento ma inesorabile declino per l'aspetto turistico di questa terra ma, in compenso, se ne aprì uno nuovo, certamente altrettanto redditizio ma forse anche meno affascinante: quello dell'industria.

 

 
       
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