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Il Buco del Piombo, Erba (CO)



Il Buco del Piombo è una imponente grotta naturale situata a quasi 700m slm, proprio sopra a Erba e originatasi grazie a fenomeni di tipo carsico, frequenti in alta Brianza (vedi anche questa pagina).
La roccia che la compone, di colore grigio-grigioscuro a causa della patina lasciata dal tempo (il curioso nome lo si deve proprio a questa caratteristica cromatica plumbea), è di due tipi: marmo maiolica e Rosso Ammonitico Lombardo; risalgono all'epoca Mesozoica ed sono rocce di tipo calcareo/sedimentario, dunque particolarmente erodibili.
Impressionanti le dimensioni, specialmente quelle dell'ingresso che risulta quasi maestoso: 45m di altezza, 38 di larghezza, 40 di profondità; l'interno si caratterizza per una grandissima quantità di cunicoli (diversi dei quali ancora inesplorati) che man mano si restringono sempre di più e che si estendono per un totale di ben 400m. Tali gallerie furono scavate nei millenni dal corso d'acqua che ancor oggi scorre nel suo interno. Dentro si possono trovare le consuete stalattiti e stalagmiti, oltre che flora (muschi e piccole piante poste in prossimità dell'ingresso della grotta) e fauna (per lo più insetti o piccoli crostacei) tipici di questi ambienti stabilmente scuri, umidi e con temperatura sempre costante durante tutto l'arco dell'anno.

Stalattiti e stalagmiti - Buco del Piombo, Erba (CO)


Per raggiungere l'ingresso della grotta è necessario salire i circa 200 gradini che compongono la scala di accesso, scavata direttamente nella roccia e che un tempo ne rendevano difficoltoso e pericoloso l'accesso.


Il Buco del Piombo in due celebri stampe dei coniugi Lose, 1820 circa.


Il Bolettone parzialmente avvolto da nubi e il Buco del Piombo, subito sotto, visti da Erba;
la parete rocciosa (di maiolica) che spunta dalla vegetazione è solo la parte esterna e più visibile della grotta.

Il Buco del Piombo rappresenta anche il punto di incontro tra geologia e paleontologia: al suo interno sono state infatte rinvenute ossa di orsi (Ursus Spelaeus) oltre che utensili e manufatti litici (frecce e raschiatoi) lasciati, con molta probabilità, da preistorici cacciatori nomadi che, sin dal paleolitico, avevano fatto della grotta una dimora più o meno stabile.
Ricerche ancor più recenti hanno anche portato alla luce oggetti risalenti al periodo Eneolitico (vasellame in particolare) e hanno individuato resti di alcuni focolari.
Ma questo non è tutto: sono stati trovati anche vasi, cucchiai ed una moneta di bronzo risalenti a tempi molto più recenti (III sec. d.C.) e conservati oggi nel Civico Museo di Erba. Inoltre, all'ingresso dell'androne, è ancora possibile vedere le mura risalenti al 1500 quando fu eretta una fortificazione che doveva servire da rifugio in caso di invasioni o guerre.

Per la sua maestosità e importanza, il Buco del Piombo è stato spesso meta di visite (e lo è, del resto, tutt'oggi) anche da parte di personaggi famosi: primo fra tutti la regina Margherita (che ci venne ben due volte, l'ultima nel 1878), prima ancora dal Viceré Ranieri d'Austria (1819) e ancor prima dal Viceré Beauharnais (1808).


Lo spiazzo che si raggiunge una ventina di metri prima della scala di accesso.


La scalinata di accesso.


Il torrente che esce dalla grotta.


Grotta Buco del Piombo - Erba
Il Buco del Piombo in una vecchia cartolina.


Attualmente (2014) il Buco del Piombo è chiuso per motivi di sicurezza. Per ulteriori informazioni si prega di rivolgersi agli enti istituzionali preposti.

Vuoi scoprire altro sul Buco del Piombo? Clicca qui per visualizzare un esclusivo reportage con foto e testi d'epoca, che raccontano il Buco del Piombo com'era visto nel 1886.

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