La confluenza del Lambrone nel lago di Pusiano

Il Lambrone è il nome che viene dato a quel tratto del fiume Lambro che, uscito dalla forra di Castelmarte, diviene un irruente e talvolta impetuoso corso d'acqua che, dopo essere sceso fino a Erba, va sfociare nel lago di Pusiano; da lì riprende poi il suo corso (nuovamente col nome di Lambro) e prosegue verso la Pianura Padana fino a sfociare nel fiume Po di cui è immissario.

Questo tratto di fiume è piuttosto famoso nella zona dell'erbese per via dei problemi che ha causato in passato. L'accumulo sempre maggiore di detriti trasportati dall'acqua faceva sì che, dopo lunghi periodi di piogge, il corso d'acqua si ingrossasse fino a straripare e allagare parte del Pian d'Erba che diveniva una vera e propria zona paludosa e mefitica. Quando poi il fiume si ritirava, oltre a lasciare imponenti cumuli di detriti, si suddivideva in decine e decine di rigagnoli che, scorrendo verso il lago di Pusiano, formavano spesso anche anse paludose o piccoli specchi d'acqua stagnante.
Questa situazione si presentò fino al 1845 quando, sotto il dominio austriaco e solo dopo molte peripezie, si riuscì a portare a termine la difficile opera di incanalamento in quell'alveo che oggi viene chiamato Lambrone.

Per maggiori informazioni sull'idrologia del Piano d'Erba vedi la sezione specifica.

La foce del Lambrone, a estuario, è facilmente raggiungibile e la passeggiata è piuttosto piacevole.
Si può lasciare l'auto al posteggio del Centro Sportivo Lambrone per proseguire poi a piedi seguendo un sentiero pianeggiante e immerso nel verde che, costeggiando il fiume, conduce proprio alla confluenza nel lago di Pusiano.

Il Centro Sportivo Lambrone.

Il Lambrone visto dalla sponda destra.

Il sentiero sulla sponda sinistra, che conduce fino alla foce del Lambrone.

L'ultimo tratto di fiume prima della confluenza nel lago di Pusiano.

La confluenza del Lambrone nel lago di Pusiano. La foce è ad estuario.

La foce parzialmente in secca.

Nel tratto finale del sentiero sulla sponda sinistra è possibile osservare dapprima un'area di campeggio, poi una cava di ghiaia con le ruspe al lavoro mentre, proseguendo ancora per qualche decina di metri, si può raggiungere una piccola spiaggetta sassosa da cui, nei giorni sereni e limpidi, si gode di una bella vista del lago, del monte Cornizzolo e del Resegone.

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