Personaggi di Erba: Luigi Majnoni d'Intignano
Personaggio molto in vista, Senatore e Ministro del Regno, Luigi Majnoni era figlio di Gerolamo, sindaco di Incino, che dal 1849 era proprietario della villa ora sede del Comune di Erba.
Ad entrambi sono intitolate due vie nel centro di Erba.
Luigi era nato a Milano il 24 febbraio 1841. Il padre Gerolamo era nipote del generale napoleonico Giuseppe Antonio, che aveva riportato in Italia la famiglia, originaria della Tremezzina.
Il Generale Luigi Majnoni d'Intignano
Nel febbraio 1859 Luigi Majnoni, abbandonati gli studi di matematica, lasciò Milano assieme al fratello Stefano per sottrarsi al controllo della polizia austriaca e raggiungere il Piemonte, dove i due giovani contavano di arruolarsi. Arrivati a Vigevano si arruolarono come volontari nel reggimento di cavalleria "Cavalleggeri di Monferrato", di stanza nella cittadina.
Ebbe cosė inizio la carriera militare di Luigi, che ebbe modo di distinguersi per il suo valore.
Il 22 giugno 1859, in una battaglia tra Rivoltella e Pozzolengo, "ultimo in retroguardia a sostenere l'urto della testa di colonna di uno squadrone di Ussari austriaci", Luigi rimase ferito alla mano destra da un colpo di sciabola.
Con questa motivazione, venne promosso sottotenente per meriti di guerra.
Nel 1860 venne nominato aiutante di campo onorario del Re. Nel giugno dello stesso anno Luigi fu promosso tenente, ottenendo poi la successiva promozione a capitano nel maggio 1864 con il passaggio nel reggimento "Lancieri di Foggia". Con questo reggimento prese parte alla Terza guerra d'Indipendenza.
Nel 1872 venne ammesso al corso di stato maggiore della Scuola superiore di guerra di Torino, che terminò nell'agosto 1873, classificandosi secondo su trenta allievi. Assegnato al 18° Reggimento cavalleria, venne immediatamente inviato in missione in Germania per assistere alle grandi manovre della cavalleria.
Rientrò in Italia nell'ottobre 1873 e fu promosso maggiore nel 19° Reggimento cavalleria. Nel novembre 1874 fu nominato addetto militare presso l'ambasciata di Vienna, dove rimase fino al 31 dicembre 1877, salvo un breve periodo nel novembre 1876, quando fece parte della commissione internazionale incaricata di fissare le condizioni dell'armistizio turco-serbo.
Rientrato in Italia, Luigi venne nominato capo di stato maggiore della divisione militare di Milano e, nel marzo 1879, promosso tenente colonnello. Nel 1876, il 21 settembre, sposò Margherita, figlia dei nobili Greppi di Corneliano e Bussero, da cui l'anno successivo ebbe un figlio, Girolamo. Il 10 maggio 1883, divenuto colonnello, venne nominato comandante del 32° Reggimento di fanteria di stanza a Savona, comando che resse per un anno prima di essere trasferito a Bologna a comandare il Reggimento di cavalleria "Novara".
Dall'agosto 1886 tornò nel Corpo di Stato Maggiore, a Roma, fino al marzo 1890, quando, divenuto colonnello brigadiere, ebbe il comando della VII brigata di cavalleria. Mantenne questo comando anche dopo la sua nomina a maggiore generale, avvenuta nel 1891, fino al dicembre 1896, quando venne promosso tenente generale e nominato comandante della divisione militare territoriale di Padova. Fu comandante di Corpo d'armata a Genova, Bologna, Napoli.
Trasferito a Torino nel novembre 1904, vi rimase per un anno, sino alla nomina a Ministro della Guerra nel secondo governo Fortis, avvenuta il 24 dicembre 1905. Lo stesso giorno venne anche nominato senatore. Il Gabinetto Fortis ebbe brevissima durata, e tuttavia Luigi mantenne la carica di ministro anche col successivo Governo Sonnino, ma già il 27 maggio anche questo governo rassegnò le dimissioni.
Conclusa l'esperienza governativa, venne designato al comando di un'armata in caso di guerra, e fu collocato a disposizione del Ministero per le ispezioni. Nell'agosto 1906 fu nominato comandante del III Corpo d'Armata di Milano, incarico che conservò sino al febbraio 1909, quando, per raggiunti limiti di età, venne posto in Servizio Ausiliario e nominato Conte direttamente dal Re.
Richiamato in servizio temporaneo presso il comando del III Corpo d'Armata nel febbraio1911, lasciò definitivamente l'esercito il 1 settembre 1914. Luigi soggiornava spesso e volentieri nella villa del fratello Stefano a Parravicino di cui presentiamo di seguito alcune preziose cartoline d'epoca.
La villa a Castelnuovo di Parravicino
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La villa ai giorni nostri
Il Generale Majnoni venne colpito da emorragia cerebrale, e qualche giorno prima di morire disse ad un suo collaboratore "Questa volta facciamo sul serio". Morì a Castelnuovo di Parravicino l' 11 Agosto 1918.
Gli imponenti funerali vennnero solennemente celebrati, con uno schieramento d'armi Italiane e Francesi, a Milano davanti alla Cripta del Famedio al Cimitero Monumentale di Milano, dove venne sepolto.
Si ringrazia il Sig. R. Fumagalli per aver fornito le preziose immagini d'epoca e le relative informazioni.
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