Il comune di Erba è nato dall'unificazione di diversi piccoli centri che un tempo erano autonomi e che sono stati in unificati con Erba a partire dal 1906; il primo fu Incino, poi toccò a Buccinigo, Crevenna e Bindella; le ultime ad unirsi furono Parravicino e Arcellasco nel 1928 (Clicca qui per approfondimenti).
Di tutti questi centri, nonostante l'unificazione sia avvenuta da moltissimi decenni, tutt'oggi si ricordano i nomi e spesso, passeggiando nelle loro strette vie, sembra di respirare ancora l'aria dei vecchi tempi andati.
Frazione posta proprio poco sopra Erba, è quasi sicuramente di origini pre-Romane (forse addirittura celtiche, come dimostrerebbero dei ritrovamenti di alcune tombe ad incinerazione); in passato vissero qui importanti casati della zona come i Corti, i Parravicini e i Carpani: ne sono la prova le diverse ville che ancora oggi si possono ammirare. Addentrandosi nelle strette viuzze tipiche di un tempo, è possibile passeggiare tra antichi cascinali ed edifici in pietra, spesso con piccole corti talvolta parzialmente nascoste da bellissimi portoni o cancellate.
Proprio qui si trova l'antichissima chiesetta di S. Pietro, con campanile a vela e a singola campana che conserva importanti affreschi risalenti al 1500 realizzati da pittori locali tra cui Andrea de Magistris.
L'attuale chiesa di Buccinigo, invece, è quella di San Cassiano visibile nelle foto sottostanti.
Molto interessante, sempre nella frazione di Buccinigo, è anche il castello di Pomerio, di cui potete trovare ulteiori informazioni in questa pagina del sito.
Il castello di Pomerio a Buccinigo.
L'abitato di Crevenna sorge in una posizione particolarmente felice, poiché guarda direttamente sul Pian d'Erba e sui laghetti briantei; nelle belle giornate ventilate è possibile avere una splendida vista sulla Brianza e addirittura intravvedere i primi palazzi di Milano. In passato questa località fu abitata da nobili e da gente molto facoltosa, il che spiega la presenza di numerose ville, alcune delle quali particolarmente famose come Villa Amalia e Villa S. Giuseppe.
Tra gli edifici storici importanti di questa frazione ricordiamo la chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena la cui facciata è in stile Barocco; secondo la tradizione locale sembra che sia stata costruita dagli stessi abitanti di Crevenna intorno al 1490, ma di cui non si hanno prove documentate. Sappiamo però con certezza che fu consacrata nel 1584 dal Cardinale Carlo Borromeo, in visita ad Incino.
Altri due importanti e antichi edifici di culto che sorgono nell'abitato di Crevenna sono l'Eremo di S. Salvatore e l’antica chiesetta di San Giorgio in Silvis (visibile nelle foto sottostanti), già esistente nel 1398 come risulta da un antico documento di quegli anni.
Tale chiesetta sorge in posizione abbastanza isolata rispetto al centro di Crevenna e ciò fa supporre che, forse, apparteneva ad un vecchio castello che viene menzionato in un documento risalente all'anno 800 d.C. Una cosa è certa: della antica struttura romanica originaria rimane oggi ben poco. Diverse parti furono infatti ricostruite nel 1700, portale incluso (mentre i portoni sono ancora originali); inoltre, staccato dall'edificio, vi era anche un campanile a pianta quadra che fu abbattuto nei primi anni del 1900.
Antica e preziosa icona della Madonna e del Bambin Gesù
risalente al 1300, custodita nella chiesetta di S. Giorgio.
Degna di nota, sempre a Crevenna, è anche
S. Maria degli Angeli (o S. Antonio Abate); questo edificio, anch'esso di origine molto antica (fine '400), era in origine la chiesa dell'ex convento dei padri Riformati. Quando fu abbattuto l'adiacente monastero per costruire la tutt'oggi esistente Villa Amalia, questo edificio venne conservato e ne divenne la cappella. Al suo interno si trovano affreschi del 1496 e diversi arredi dello stesso periodo (tra cui lo stesso altare). La facciata fu ridipinta in stile neogotico nella metà dell'800.
Il nome Arcellasco deriva da arce, sostantivo latino arx, arcis che in italiano significa "altura", "culmine". Anche questo abitato sorge effettivamente più in alto rispetto al centro di Erba e, proprio per questo, presenta i resti di alcune torri di avvistamento e avanzi di castelli. Due delle località più interessanti tra le quattro che formano l'agglomerato di Arcellasco sono Torricella e Carpesino. Quest'ultima, in particolare, è interessante poiché qui sorge il Convento dei Padri Passionisti che fu, in passato, uno dei primi ospedali della zona e anche la chiesetta dei Re Magi (o Oratorio dei Re Magi o, ancora, S. Rocco), costruita attorno al 1500 ove si sposò il poeta milanese Carlo Porta nel 1806.
Seguono qui sotto alcune foto scattate nelle vicinanze della Chiesa Parrocchiale di Arcellasco.
Seguono alcune foto della Chiesa Parrocchiale di S. Pietro e Paolo.
Una delle attrazioni più interessanti presenti nell'abitato di Bindella è certamente l'Oratorio di Sant'Ambrogio. Tale chiesetta, a singola navata di pianta rettangolare, è di origini piuttosto antiche (1400 circa) e vi si accede tramite una scalinata della I Guerra Mondiale.
La scalinata della chiesetta di Sant'Ambrogio.
All'interno conserva interessanti opere, come per esempio tracce di antichi affreschi medievali raffiguranti San Michele o anche, sull'altare, una grande pala risalente al '600, costituita da un dipinto su tela e da una scenografica incorniciatura in legno scolpito.
Il dipinto su tela raffigura, in posizione centrale, la Madonna assisa su un cumulo di nuvole, con in braccio Gesù bambino: due angeli librati in volo, reggono sopra il capo della Vergine una corona ai cui piedi sta inginocchiato il vescovo S. Ambrogio, a cui la chiesetta è intitolata; in atto di devota umiltà, a terra sono deposti la mitria, il pastorale e lo staffile. Sulla sommità di tale struttura intagliata, campeggia inoltre la statua del vescovo.
Il nome di Parravicino, dapprima comune dal 1811 e successivamente annesso ad Erba nel 1928, è legato alla nobile famiglia dei Parravicini, imparentati con l'altrettanto nobile casata dei Carcano di Albavilla.
Delle origini della frazione si sa infatti che fu uno dei baluardi della fazione guelfa, di cui i Parravicini erano appunto sostenitori.
Di grande importanza storica è sicuramente il Castello di Casiglio, ora Hotel di lusso, edificato per volere del Cardinale Beltramino Parravicini. Il committente non ebbe però la fortuna di vederlo completo: egli morì infatti nel 1348; il Castello fu invece ultimato nei primi anni del 1400 per volere di un suo discendente, Giovanni Parravicini.
Il Castello di Casiglio
Altro luogo d'interesse è la Chiesa di S. Maria Assunta di Casiglio, ove si trova il monumento funebre del cardinale Beltramino, pregevole opera della seconda metà del '300.
La Chiesa ospita inoltre il quadro rappresentante il Battesimo di Gesù, attribuito a Lionello Spada della scuola del Caravaggio.
Nelle immagini seguenti, la Chiesa ed alcuni particolari dellla tomba di Beltramino Parravicini.
Altri edifici storici interessanti della zona sono Villa Parravicino-Sossnovsky e Villa Lado (ex Villa Belgioioso).
Le due ville sorgono sui resti dell’antico castello di Parravicino, distrutto, insieme a quello di Carcano, nella Battaglia di Tassera contro il Barbarossa nel 1160.
Tra il ‘600 e l’800 sopra i resti del castello fu costruita Villa Parravicini, che comprendeva allora sia l’abitazione padronale sia edifici abitati dai contadini della zona.
Dopo il 1809 quest’ultima parte della proprietà, rivolta verso l’antico e tuttora esistente Oratorio di San Bartolomeo, fu venduta e trasformata in una villa vera e propria: Villa Belgioioso.
Le due ville, Parravicino-Sossnovsky e Belgioioso-Lado sorgono pertanto l’una accanto all’altra, e alla destra della prima si scorge ancora una torre pendente, che vediamo nella foto seguente: ciò che è rimasto dell’antico castello.
Seguono alcune immagini di Villa Lado.
In primo piano nella foto si può notare l'antico Oratorio di San Bartolomeo.
Con la collaborazione di R. Fumagalli, R. Sala, G. Pontiggia e A. Ripamonti.
(C) Copyright 2012 S. e M. Ripamonti. Riproduzione vietata senza autorizzazione.
|