La Chiesa di Sant'Eufemia |
La chiesa di Sant'Eufemia è un antico edificio romanico la cui origine risale al V secolo d. C.
La basilica, situata in quella che una volta era chiamata la località di Incino, ha subìto nel tempo numerosi restauri (soprattutto interni) ed ampliamenti che, anche se pesanti, non ne hanno tuttavia cancellato eccessivamente la fisionomia originaria.
L’edificio si presenta con una struttura a capanna, piuttosto modesta e addirittura sproporzionata rispetto all’imponente e massiccia torre campanaria (alta ben 25 m e posta a sinistra) costruita verso la fine dell’XI secolo d. C. (quindi molto più antica). La torre, a base quadrata, è realizzata con pietre a vista e presenta tre ordini sovrapposti di monofore, bifore e trifore e, in origine, la sua funzione era quella di torre d'avvistamento.
La chiesa, piccola e apparentemente povera, si presenta con un'unica navata avente pianta rettangolare, una cappella sulla destra e un antico abside di pianta semicircolare; sul retro della chiesa resta ancora un'ala dell'antica Canonica, con alcune bifore risalenti alla seconda metà del XII secolo. Davanti, nella lunetta del portale, vi si trova una copia della preziosa scultura in marmo bianco di origine romanica (X-XI sec.); l'originale è conservata attualmente nella chiesa prepositurale di S. Maria Nascente.
Dal 12 settembre 2011 la chiesa non è più agibile: approfittando infatti dei lavori per l'installazione di un sistema di riscaldamento a pavimento, si è dato avvio ad una importante campagna di scavo, inizialmente non prevista, che ha interessato diverse porzioni della navata oltre all'area della sacrestia ed il locale caldaia. Per maggiori approfondimenti a riguardo è disponibile un dettagliato reportage con anche le foto degli scavi.
La riapertura al pubblico e al culto della chiesa è previsto non prima del Natale 2013.
Alcune vedute della chiesa.
La pregevole scultiura posta nella lunetta del portale.
All’interno della chiesa vi sono diverse opere degne di attenzione: il Crocifisso ligneo, di stile giottesco, del XVI secolo, con lo stupendo volto del Cristo sofferente; l’acquasantiera, piccolo capolavoro in pietra del 1212; l’altare ligneo dorato in stile barocco risalente al 1600 ed, infine, nella cappella, due tele legate alla vita di Maria dipinte da un anonimo artista lombardo della seconda metà del '400.
Il Crocifisso ligneo del 1300 conservato all'interno della chiesa.
L'antichissima acquasantiera del 1212.
Nel 1994 si sono conclusi degli scavi archeologici che hanno messo in luce il battistero di S. Giovanni Battista, proprio di fronte alla chiesa, nella piazzetta. La costruzione del battistero risale al medesimo periodo della chiesa stessa, ma demolito, forse perché in rovina, nei primi decenni del ‘600. Lo scavo archeologico è stato successivamente ricoperto. Per maggiori approfondimenti a riguardo e le foto degli scavi clicca qui.
L’antica plebana di Incino, in occasione del Giubileo del 2000, per volere dell’ allora Arcivescovo Carlo Maria Martini, è stata annoverata fra le 23 chiese “giubilari” della diocesi milanese.
Il Monumento ai Caduti del Terragni |
Il Monumento ai Caduti sorge su una collinetta, il Ronco dei Corti, situata proprio nella zona centrale di Erba, vicino al parco comunale, non lontano dal Municipio, e consiste in una imponente scalinata contornata lateralmente da cipressi, rivolta proprio verso la via centrale della città (Corso XXV Aprile) e la Chiesa Prepositurale di Santa Maria Nascente.
L'opera fu progettata dal famoso architetto Giuseppe Terragni ed eretta nei primi anni del 1930, in memoria dei caduti della I Guerra Mondiale. Venne inaugurata il 29 maggio 1932.
In cima a questa scalinata, un cannone originale d'epoca puntato verso la città, due mortai e una piccola nicchia con incisi i nomi dei Caduti, ricordano agli erbesi il valore di tutti i soldati che persero la vita per difendere la loro Patria e la loro città.
Il monumento ai caduti di Terragni.
Il monumento ai caduti con i fasci littori alla base.
Ancora il monumento ai caduti in una foto d'epoca.
Particolare del fascio littorio.
Studio del monumento ai caduti a Erba Incino, 1928; autografo di Giuseppe Terragni (matita su carta).
Centro Studi Giuseppe Terragni, Como (Fonte: www.csgt.org)
Il monumento ai caduti in costruzione (per gentile concessione di E. Magni)
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