Il territorio dell'alta Brianza, nel secolo scorso, è stato vittima del boom economico, dell'industrializzazione e dell'inquinamento, che hanno danneggiato, talvolta irrimedialmente, gli ecosistemi, uccidendo piante e animali o alterando delicati equilibri che esistevano da sempre.
Nonostante questi veri e propri disastri ecologici perpetrati ad opera dell'uomo, grazie alla maggiore sensibilizzazione ed attenzione all'ambiente, ai tentativi di risanamento portati avanti negli ultimi anni, all'istituzione di apposite norme ambientali unite all'istituzione di aree e parchi naturalistici protetti, il territorio è riuscito a
conservare fortunatamente ancora parecchi aspetti naturalistici molto interessanti, soprattutto in quelle aree che risultano ancora oggi meno abitate.
Tuttavia è forse ancora l'ambiente lacustre presente lungo la striscia dei laghi briantei ad offrire la maggior varietà di specie vegetali ed animali.
Analizzando la vegetazione acquatico-palustre presente attorno ai laghi, si possono notare delle fasce concentriche, ciascuna delle quali è popolata da tipi di piante molto differenti.
Partendo dalle rive del lago laddove il terreno è più asciutto, si trovano dei raggruppamenti boscosi di ontano nero e quercia (farnia) alternati a prati stabili falciabili. Avvicinandosi un po' di più al lago, si iniziano ad incontrare cespi di carici, che hanno le radici in quei terreni solitamente asciutti ma che in caso di piogge possono allagarsi. All'interno di queste macchie, laddove la vegetazione è più folta, si possono trovare dei bellissimi fiori, tra cui l'iris giallo ed il ranuncolo di palude.
Procedendo ancora oltre, verso l'ambiente umido, si trova il canneto, formato da piante alte e slanciate radicate in un terreno sempre acquitrinoso: la canna di palude e la lisca lacustre dai fusti verdi e cilindrici sono tra le specie più comuni.
Esempio di ambiente lacustre a riva (lago del Segrino): dopo prati, querce ed ontani ecco comparire i canneti.
Proseguendo ancora, si arriva oltre la riva del lago. Qui l'acqua, seppur bassa, c'è sempre e si trovano quindi piante con foglie galleggianti ma al contempo ancorate al fondale, tipo le ninfee bianche, i nannufari e la castagna d'acqua. Laddove invece l'acqua è più profonda ma al contempo limpida e pulita si trovano popolamenti di piante completamente sommerse che talvolta formano delle vere e proprie praterie sott'acqua: sono il millefoglie d'acqua, il potamogeto e la naiade.
Piante di potamogeto, tipiche dei laghi (Potamogeton praelongus habitus) - Fonte: Wikipedia.
Un altro ambiente che offre parecchi spunti naturalistici oltre a quello lacustre è certamente quello montano.
Sebbene i rilievi dell'alta Brianza non siano particolarmente elevati, è comunque piuttosto facile notare una certa differenziazione della flora in base all'altitudine considerata e, secondariamente, anche all'esposizione al sole e al tipo di terreno.
A bassa quota (fin verso i 600-650 m) sono assai frequenti i boschi di robinia (pianta piuttosto infestante) e di castagno (solitamente piantumati artificialmente in passato per la coltivazione, ma oggi quasi tutti i castagneti sono abbandonati). A proposito di piantumazioni, sui monti della Brianza è facile imbattersi in piante che nulla hanno a che vedere con l'ambiente in cui si trovano: è il caso dell'abete rosso, del larice e della quercia rossa, tutte specie esotiche e climaticamente fuori zona.
Del luogo sono invece il nocciolo, la roverella e il carpino nero che si trovano solitamente non oltre i 900 m. Salendo ancora un po' la vegetazione cambia: sui versanti rivolti a sud vi si trova ancora qualche nocciolo, ma sono più che altro i prugnoli e i salici a dominare; sui versanti settentrionali, laddove il clima è mediamente più freddo, crescono bene invece i faggi e le betulle. Tuttavia oltre i 1000-1100 m la vegetazione da bosco assume sempre più i connotati di cespuglieto e tende a diventare un più erbacea: ecco quindi vasti prati cosparsi qua e là da piante di genziane, narcisi, gigli e botton d'oro.
Sui crinali delle montagne oltre 1200 m la vegetazione è per lo più cespugliosa (nella foto, il monte Bollettone).
Betulle e prugnoli.
Genziane sul monte Cornizzolo (Foto di R. Gerosa, per gentile concessione).
Narciso (Foto di R. Gerosa, per gentile concessione).
Distesa di narcisi sul monte Bollettone.
Botton d'oro (Ranunculus Acris).
Anche per quanto riguarda la fauna, l'ambiente che ospita il maggior numero di animali è, ancora una volta, il lago.
Pensando all'acqua non possono non venire in mente anzitutto i pesci. I laghetti briantei sono tuttavia poco profondi e quindi sono del tutto assenti le specie che si ritrovano invece nei laghi maggiori.
In questi modesti specchi d'acqua si trova in grandi quantità la scardola, poiché è un pesce che riesce a sopravvivere anche in acque non particolarmente pulite e poco ossigenate. Più rari, ma comunque presenti, sono anche il luccio, la trota e il persico oltre a qualche esemplare di alborella, anguilla e triotto.
Esemplare di scardola (Scardinius erythrophthalmus) il pesce in
assoluto più diffuso nei laghi dell'alta Brianza - Fonte: Wikipedia.
Fuori dall'acqua e sulle rive è facile imbattersi nel rospo comune, nella rana agile, oltre che nella piccola raganella, dal colore verde brillante. Tra i rettili citiamo la biscia d'acqua (innocua per l'uomo) e la sempre più rara tartaruga di palude.
Esemplare di raganella (Hyla arborea) - Fonte: Wikipedia.
Gli animali che è più facile vedere passeggiando sulle rive sono però gli uccelli acquatici. Questi pennuti, perfettamente adattati all'ambiente lacustre, presentano zampe palmate ed un corpo stretto ed allungato, elementi che li rendono particolarmente a loro agio nell'acqua e veloci nel nuoto.
Il germano reale, la gallinella d'acqua e lo svasso sono i volatili in assoluto più diffusi. Nei canneti non è raro imbattersi nella cannaiola, nel migliarino di palude e nel martin pescatore.
Esemplare maschio di germano reale (Anas platyrhynchos).
Come già detto anche parlando della flora, non sono comunque solo i laghi ad ospitare elementi faunistici degni di nota. Anche le montagne infatti pullulano di animali e durante le escursioni sulle vette dell'alta Brianza, se si è fortunati, è possibile avvistare per esempio delle faine, delle lepri, dei caprioli o dei camosci. Meno piacevole è invece imbattersi nei cinghiali: questi animali, introdotti peraltro dall'uomo, possono infatti essere aggressivi, specialmente le femmine quando sentono in pericolo la vita dei loro piccoli.
Tra gli uccelli citiamo in particolare il nibbio, il picchio, l'allocco e il falco pellegrino. A proposito di quest'ultimo, molto recentemente (2011) si sono avvistati degli esemplari di falco pellegrino sulle pareti rocciose del Buco del Piombo.
Esemplare di falco pellegrino - Fonte: Wikipedia.
(C) Copyright 2011 Stefano Ripamonti.
Riproduzione vietata.